La caduta degli eroi

Stamattina, postando sulla pagina Facebook di Athenae Noctua una foto di Giovanni Falcone e una di don Andrea Gallo per ricordare, rispettivamente, l'anniversario della strage di Capaci (23 maggio 1992) e la scomparsa del sacerdote avvenuta ieri, mi sono resa conto di aver avuto di fronte i volti di due eroi. Assieme a loro, certo, avrei potuto citare Paolo Borsellino, il generale Dalla Chiesa, Giacomo Matteotti, ma anche Rita Levi Montalcini o Maria Montessori, e tanti altri personaggi che hanno servito, con la loro esistenza, con la loro tenacia e le loro competenze, l'umanità, impegnandosi in ambiti diversi, ma diventando punti di riferimento e simboli di purezza e valore. 
 
 
Chi è un eroe? Solitamente, si lega questo termine all'ambito bellico o a straordinarie imprese in cui vengono salvate delle vite, magari intervenendo in una situazione di violenza o nel mezzo di una catastrofe. Ma salvare una vita significa, in senso più ampio, affermare un valore, difendere un diritto, proclamare la legalità, incentivare l'istruzione, ergersi, insomma, a protezione di tutto quanto alimenta e arricchisce l'esistenza in maniera fondamentale allo sviluppo di una società.
Ed è questo che hanno fatto Falcone e Borsellino, per esempio, pagando con la vita la loro ostinazione a difendere la legalità per consegnarci un mondo migliore, è questo che ha fatto don Gallo, dimostrando che il Vangelo e la fede non vanno proclamati a voce, ma predicati con le opere, agendo nella società, fra i più deboli. Sono eroi coloro che lottano contro il terrorismo, sono eroi coloro che si dimostrano umili e che non si adagiano nelle comodità offerte da un determinato ruolo, ma usano quel ruolo per porsi sfide e missioni al limite dell'umano, sono eroi coloro che dedicano le proprie forze ad educare i giovani, sono eroi coloro che non si lasciano abbattere dall'impeto della natura, che si tratti del volontario che estrae dalle macerie di un terremoto un sopravvissuto o di un ricercatore che lotta contro la conformazione di una cellula.
L'eroe è colui che sfida l'impossibile, che non accetta i limiti, che combatte per un bene più grande, di cui sa che forse non potrà mai godere, ma che spera di offrire come un trionfo alle generazioni che verranno.
Sono questi gli eroi autentici, di cui anche oggi abbiamo un disperato bisogno.

C.M.

Commenti

  1. Blog interessantissimo! Complimenti! L'ho scoperto grazie a Il Trova Blog! Ti seguirò con piacere!

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  2. Benvenuta, Teresa! Coplimenti anche a te per il tuo blog, fresco, ordinato e... irrestibile per noi ragazze! ;)

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  3. L'essere umano, pur con tutti i suoi innumerevoli difetti, grazie ad una grande forza di volontà ha la possibilità di elevare il proprio essere e avere il coraggio di dedicare anima e corpo allo sviluppo di una società migliore.

    "Sventurata la terra che ha bisogno d'eroi."
    Berthold Brecht

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  4. Bello e vibrante il tuo post. Ho sempre considerato Falcone e Borselino, insieme al generale Dalla Chiesa, la tride eroica del nostro tempo. Eppure ogni volta che penso a quelle stragi mi commuove di più l'immagine di questi altri non meno grandi eroi: quei ragazzi e ragazze delle scorte che dalla stampa e televisione vengono semplicemente ricordati in appendice, a seguire, con l'espressione generica: "gli uomini della scorta", e che invece non sono stati meno eroici delle persone, dei simboli che proteggevano. Quanti di noi si ricordano i nomi di quei ragazzi il cui coraggio si misurava sulla paura che dovevano provare ogni giorno?

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    1. Hai ragione, spessi i grandi nomi offuscano quelli delle persone comuni. Personalmente, ricordo bene il nome di Vito Schifani (accanto al quale morirono Rocco Dicilio e Antonio Montinaro), perché l'anno scorso ho visto un paio di volte il film Vi perdono, ma inginocchiatevi, che ricostruisce la strage di Capaci attraverso i ricordi della moglie Rosaria Costa. A tal proposito consiglio a tutti la visione di quel film, struggente, ma davvero necessario a ricordare anche questi uomini.

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