La ballata di Hua Mulan

Alle ragazze della mia generazione il personaggio di cui mi accingo a scrivere è noto forse più come Fa Mulan che con il suo nome originario, Hua Mulan. Si tratta dell'eroina della ballata cinese di VI secolo che ha ispirato l'omonimo lungometraggio disneyano del 1998.

Pur con numerose variazioni, il cartone animato ripercorre i momenti fondamentali della leggenda: la giovane Mulan, per impedire che il padre venga arruolato nelle milizie imperiali destinate ad arginare la minaccia unna, veste le armi (secondo il mito, i genitori, pur riluttanti, accettano la sua decisione, mentre nella versione disneyana ella fugge di notte) e si unisce all'esercito, dove, senza che nessuno dubiti della sua identità, compie grandi imprese, fino a guadagnarsi il grado di generale e un'offerta di entrare nell'entourage imperiale, che Mulan declina per ricongiungersi finalmente alla famiglia.
Il testo della ballata è andato perduto, ma se ne conservano alcuni frammenti, che mi fanno rimpiangere di non poterli ascoltare nella loro lingua originaria, poiché trovo che la poesia abbia tutt'altro sapore se goduta attraverso i suoni da cui scaturisce. Ad ogni modo, il racconto è davvero suggestivo:
Mulan sull'uscio tesseva al telaio,
non sentì il rumore della spoletta,
sentì solo il sospirare della ragazza.
A chi pensava,
cosa la tormentava?
«Non penso a nessuno,
nulla mi tormenta,
ieri notte ho visto le insegne,
il Khan arruolava le truppe,
hanno dodici rotoli di nomi di soldati,
in ogni rotolo, il nome di mio padre.
Egli non ha un figlio adulto,
Mulan non ha fratelli maggiori,
voglio al mercato comprare sella e cavallo,
con cui mettermi in marcia al posto di mio padre.»

Al mercato dell'Est comprò un fiero cavallo,
al mercato dell'Ovest comprò una sella,
al mercato del Sud comprò le briglie,
al mercato del Nord comprò una lunga frusta.
All'alba salutò padre e madre,
al tramonto dormì al Fiume Giallo.
Non sentiva le voci dei genitori che la chiamavano,
solo sentiva il pianto del corso del fiume, jen jen.
All'alba salutò il Fiume Giallo,
al tramonto dormi sui Monti Neri.
Non sentiva le voci dei genitori che la chiamavano,
solo sentiva il pianto dei cavalli sul Monte Yan, chiu chiu.

L’esercito in guerra percorse grandi distanze,
e superò come in volo i passi montani.
Il vento del Nord trasportava clangore di armi,
la luce fredda invernale si rifletteva sulle ferree armature.
Generali morirono in cento battaglie,
valorosi soldati tornarono a casa dopo dieci anni.
Al suo ritorno vide il Figlio del Cielo,
il Figlio del Cielo che risiedeva nel Palazzo Splendente.
Rifiutò promozioni di dodicesimo grado,
premi da oltre centomila,
alla domanda del Khan espresse il suo desiderio:
«A Mulan non serve una carica ufficiale,
vorrebbe una cavalcatura veloce,
per tornare presto alla sua casa.»

Il padre e la madre, udito il ritorno della figlia,
uscirono dalla valle sostenendosi a vicenda.
La sorella minore, udito il ritorno della sorella,
la attese ornata di rosso sulla porta di casa.
Il fratello minore, udito il ritorno della sorella,
affilò il coltello e uccise maiali e capre.
«Apro la porta della mia camera orientale,
riposo sul letto della mia camera occidentale.
Mi tolgo la divisa del tempo della guerra,
riprendo le vecchie sembianze.
Alla finestra acconcio i capelli,
davanti allo specchio mi cospargo della polvere del fiore giallo.
Esco dalla porta, vedo i miei vecchi compagni che sussultano sorpresi.»

«Con noi ha passato dodici anni,
non sapevamo che Mulan fosse una donna.»
Le zampe della lepre maschio saltano veloci,
gli occhi della lepre femmina sono confusi e turbati.
Se due lepri corrono insieme,
chi potrà più riconoscere se sono maschio o femmina?
Il brano della ballata ripercorre i momenti fondamentali del mito: la decisione di Mulan di sostituirsi al padre malato nell'esercito, la sua partenza, il viaggio, le imprese a seguito dell'armata cinese, l'incontro con l'imperatore (il Figlio del Cielo), il rifiuto della carica amministrativa e il ritorno all'aspetto e alle mansioni abituali. Pare che tutte queste vicende occupino ben dodici anni della vita di Mulan.
Due aspetti mi hanno particolarmente colpita dei versi cinesi: innanzitutto la ripetizione di alcuni moduli e frammenti, che mi ricordano la dizione formulare dell'epica classica, basata in larga parte sul montaggio di parti di verso o di intere sequenze reiterate; in seconda battuta, la chiusa, che coniuga l'antichità delle metafore animali con un pensiero che sa di modernità e dolcezza.

C.M.

Commenti

  1. Ricalca un po' il modello fiabesco di Fanta-ghirò, rivisto in chiave più seria e meno 'favolosa' :)
    Recentemente ho approfondito lo studio (per causa universitaria) sulle Fiabe italiane in relazione all'opera di Italo Calvino e in questo particolare tipo fiabesco, le ragazze si travestono da uomini non solo per rendere orgogliosi i propri padri o per raggiungere il proprio amato per vie che ad una donna sarebbero state altrimenti proibite, ma anche per vincere delle battaglie.
    Ovviamente, ripeto, l'atmosfera dei racconti è abbastanza leggera e scanzonata.

    Mulan è stato il mio personaggio preferito della disney per una sorta di identificazione personale per moltissimo tempo!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Interessante! Mi puoi indicare di quali fiabe si tratta? Sarei davvero curiosa di leggerle, soprattutto perché di Calvino ho avuto modo di 'conoscere', attraverso le pagine del Cavaliere inesistente la figura di Bradamante, e mi piacerebbe approfondire!
      Anche per me la Mulan disneyana occupa un posto particolare nell'immaginario animato: ho sempre apprezzato, dei lungometraggi che uscivano annualmente, i personaggi femminili con un carattere forte, indipendente e volitivo, da Mulan a Pocahontas, da Belle a Ribelle (sembra un gioco di parole)! :)

      Elimina
    2. Questo articolo mi piace molto, sia per il personaggio disneyano in sè al quale sono molto affezionata, sia per il brano della ballata che non conoscevo e che è davvero bello! Brava :)

      Elimina
    3. L'ho scoperto quasi per caso, e ne sono soddisfatta, perché è una poesia piena di grazia e sentimento, ma anche di storia e di valori! Grazie, Maria! :)

      Elimina
    4. 'Franta-ghirò persona bella' è sicuramente quella più rappresentativa e poi 'La prima spada e l'ultima scopa'! Sono sicuramente i due titoli che mi sovvengono più facilmente :D

      Elimina
    5. I titoli promettono bene, la fama di narratore di Calvino fa il resto: non posso perdermeli! Grazie! :)

      Elimina
  2. Splendido il frammento della ballata! Non sapevo che il cartone fosse tratto da una storia vera (o meglio, veramente narrata in passato). Lo stile è davvero quello classico dell'epica, a dimostrazione del principio secondo il quale tutto il mondo è paese.
    Anch'io sono affezionata ai personaggi volitivi, mentre non amo le principessine sospirose, e per uno strano caso (incurante del fatto che alla nostra età possa sembrare imbarazzante) ho rivisto Mulan durante il lungo volo di ritorno da Washington.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Se fosse così, io avrei il primato dell'imbarazzo: i cartoni animati mi piacciono adesso più ancora di quando ero bambina! :P E poi molti lungometraggi animati (ma anche quelli teevisivi a puntate) dei nostri tempi non diventano mai obsoleti, sono sempre ricchi di nuovi significati. :)

      Elimina
  3. È un vero peccato non conoscere il cinese. Le traduzioni sono ahimè sempre più povere degli originali. Peccato anche che alcune parti siano andate perdute....

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' il grande problema della letteratura del passato: non solo una distanza cronologica e, il più delle volte, linguistica, ma anche lo stato frammentario, le testimonianze discordanti, le scelte o gli incidenti che ci hanno privati di grandi capolavori. Viene spesso da chiedersi se col slvataggio di più opere o di opere diverse non ci sarebbero enormi cambiamenti per tutti...

      Elimina
  4. Molto molto bella! Non la conoscevo. Complimenti per la scelta e per l'articolo, mi ha davvero sorpreso! Anche a me è piaciuta la parte finale. L'incontro con la casa e la famiglia si riproduce 'a scatti', come in un film di Godard! Questo è dovuto come dicevi tu alla struttura paratattica del racconto, che in ogni verso riprende un concetto facendo ogni volta un leggerissimo passo indietro.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono contenta che l'abbia apprezzato! La tecnica narrativa, in effetti, è molto particolare (come scrivevo in un altro commento, ricorda in parte l'epica greca), purtroppo la perdita del testo ci impedisce di apprezzare la vicenda di Mulan fino in fondo e di goderne il racconto...

      Elimina
  5. Mi chiedo come mai non mi sia venuto in mente prima di dedicare un post a Mulan. Come hai letto tempo fa in uno dei miei post, io ho idolatrato Mulan incommensurabilmente, avrei dato un occhio per essere come lei. Mulan, Belle, Pochaontas, Anastasia... delle principesse ribelli e anticonformiste che ogni bambina dovrebbe scegliere come esempio per imparare a pensare con la propria testa e godersi la vita fino in fondo.

    Come cavolo posso fare a ribloggare questo articolo sul mio blog??? Dopo aver maledetto ancora una volta queste piattaforme per blogger che non creano degli efficaci sistemi di interconnessione, ti saluto con un abbraccio. Tornerò presto a trovarti.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Temo che non ci sia la possibilità di ribloggare, ma se vuoi copiare e linkare al mio blog, sentiti libera, non "faccio causa" a nessuno! :P

      Hai nominato le mie eroine preferite: altroché principesse da salvare o risvegliare, loro sì che rimangono nella memoria per il loro carattere e il loro coraggio!

      Ricambio l'abbraccio e ti aspetto! Un saluto! ;)

      Elimina
    2. Non l'ho ancora fatto perché ho avuto un mucchio di cose da fare, ho un esame difficilissimo martedì! Quando resterò a corto di idee lo farò.
      Nel frattempo ho scritto il post su Verona. Confesso che non è venuto particolarmente bene perché ho avuto poco tempo, ma tutto sommato è leggibile.

      Un abbraccio anche a te. ;)

      Elimina

Posta un commento

La tua opinione è importante: condividila!