I libri non si bruciano. Si leggono

Per tutta la giornata di oggi, sul web è in corso I libri non si bruciano. Si leggono, un'iniziativa simbolica per manifestare la propria opposizione alla pessima idea veicolata da un gruppo di aderenti alla protesta dei Forconi. L'11 dicembre, infatti, alcuni manifestanti hanno invaso la libreria Ubik di Savona, minacciando di bruciare i libri qualora i commessi non avessero chiuso il negozio. Inutile dire che anche solo l'ipotesi di ridurre in cenere i libri evoca le peggiori pagine della Storia, gli atteggiamenti più oscurantisti e le forme di estremismo peggiori. Sappiamo bene che minacce simili hanno riguardato anche altre categorie di commercianti, ma una protesta che voglia portare all'attenzione pubblica una situazione di sfinimento sociale non può macchiarsi dei peggiori slogan totalitari.


Per partecipare a I libri non si bruciano. Si leggono è sufficiente accedere ai Social Network e cambiare la propria immagine di profilo con la copertina di un libro, che si può scegliere fra quelli in lettura, fra quelli più amati, fra quelli che si consigliano, fra quelli che si spea di ricevere per Natale... insomma, si può selezionare il testo che si preferisce. L'iniziativa è promossa dalla Fondazione Caffeina Cultura, che ad essa ha dedicato uno spazio evento specifico su Facebook, e è costantemente minitorata dai mezzi di informazione, quindi approfittiamo di questa finestra per far sentire la nostra voce e ricordare che i libri non si bruciano!


Il libro che ho scelto come immagine di profilo è Uno, nessuno e centomila di Luigi Pirandello, uno dei testi che ho amato alla follia, perché mi ha dato la sensazione di leggere dalle parole dell'autore riflessioni e interrogativi che mi hanno sempre attratta. 
E voi quale libro scegliete?

C.M.

Commenti

  1. Mi piace molto l'unità d'intenti che si è venuta a creare con quest'evento, vedere il numero di partecipanti, le scelte diverse ma anche quelle comuni (ad esempio ho notato che Fahrenheit 451 è molto amato)...
    Un po' strano l'effetto che si prova vedendo che qualcuno sceglie i tuoi libri preferiti... ma bello.

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    1. Hai ragione: al momento sono più di 60.000 i partecipanti e in molte scelte mi sono ritrovata io stessa!
      Credo che Fahrenheit 451 sia tanto gettonato perché è un libro che si alimenta della sua stessa fama e il primo titolo che è venuto in mente a molti vista la tematica dell'evento, ma è davvero un testo meritevole, come molti di quelli suggeriti.
      Vedo che classici moderni e contemporanei vanno per la maggiore, mentre i best seller molto commerciali sono in minoranza... comunque sia, l'importante è far valere questo grido alla salvaguardia della lettura!

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  2. Oh, beh. Io l'ho fatto oggi, dal momento che, nonostante parecchie mie conoscenze aderissero, non ho mai collegato la cosa. In realtà partecipo un po' da outsider, non essendo iscritto al gruppo.
    Sentivo giusto il bisogno di un volto nuovo!

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    1. Nemmeno io sono iscritta ad alcun gruppo, ma l'importante è partecipare e condividere!

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  3. ma cosa ti puoi aspettare da un movimento che sceglie quale suo simbolo il forcone? la giustizia di massa, la caccia alle streghe ... Non mi meraviglio di questa storia della libreria di Savona, che apprendo dal tuo post ... Così come non mi meraviglio che alla manifestazione di Roma abbiano buttato fuori un anziano che era andato con una bandiera rossa ... dagli al comunista! (come in altri casi dagli al gay, dagli alla lesbica, dagli all'emigrante) ...è sempre la stessa ideologia del noi (migliori) loro (peggiori). Sarà da chiedersi perché proprio in Italia è sorto questo movimento ... A parte il fanatismo tipicamente italiano di inventarsi continuamente nuove sigle, che è una forma di retorica, un tentativo di visibilità, ma io mi domando anche e domando a questi dei forconi, chi ce li ha mandati al parlamento gli individui che adesso si vorreste cacciare? oltretutto forcone, ci sto pensando solo adesso, ricorda "forca" ...

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    1. Anche se il disagio è sicuramente percepibile, anch'io non condivido le forme di questa protesta, che si è messa in ridicolo da sola quando uno dei leader si è presentato in Porsche, con questo stesso episodio di Savona e con le minacce ai lavoratori. Se l'obiettivo della protesta è la classe dirigente (alla quale c'è, in effetti, parecchio da contestare), non si può trasformarla in un disagio o, addirittura, in un pericolo per altre persone comuni: così diventa una "guerra fra poveri" e si distingue solo per toni eccessivi o violenti che la fanno automaticamente diventare un atto illegale anziché un'occasione di sensibilizzazione. L'allargamento delle frange estremiste, poi, rafforza un'opinione poco positiva che già i germi della mobilitazione suggerivano.

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  4. d'accordissmo sulla "guerra fra poveri"! questa della Porsche non la sapevo ... guerra fra poveri capitanata da ricchi ...

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