Itinerari danteschi: 1265 - 2015

È considerato il padre della lingua italiana, sebbene molti altri abbiano scritto in volgare prima di lui. Dante Alighieri, infatti, ha donato al nostro idioma non solo il primo trattato linguistico e stilistico, cercando di individuare una forma espressiva adatta ad accomunare tutti gli abitanti della penisola e a permettere la creazione di una letteratura nazionale, ma anche il primo, grande poema italiano. Inoltre tutta la tradizione letteraria (e non di meno quella artistica) italiana e internazionale ha guardato con interesse alla sua produzione, con un'ovvia predilezione per la Commedia. Quest'anno si celebrano i settecentocinquanta anni dalla nascita del sommo poeta e non potevo mancare di celebrarne l'opera e il pensiero, tanto più che il profondo legame fra Dante e la mia Verona mi rende questa ricorrenza ancor più cara.

S. Botticelli, Dante Alighieri
Siamo abituati fin dai tempi della scuola ad avvicinarci a qualsiasi autore a partire dalla sua biografia. Se fine a se stesso, l'apprendimento di questi dati è noioso e di dubbia utilità, ma è chiaro che di alcuni personaggi non si potrebbe comprendere l'opera senza essere consapevoli delle vicende personali che ad essa fanno da sfondo o movente. Per Dante Alighieri, il connubio vita-arte è saldo al punto che tutta la sua produzione è frutto della formazione, dell'attività politica e della vita privata del letterato fiorentino: come potremmo comprendere la Commedia senza ricordare le vicissitudini dell'esilio e dell'amore per Beatrice?
La prima tappa del nostro itinerario dantesco è dunque dedicata all'individuazione di quegli eventi e di quei tratti biografici che aiutano a comprendere l'opera di Dante: niente inutili particolari, ma solo quello che ha un rapporto significativo con la letteratura dantesca. A partire da questi dati costruiremo i successivi appuntamenti col poeta.
Dante Alighieri nasce a Firenze nel 1265 e dedica la giovinezza a studi letterari, filosofici e teologici che lo portano a padroneggiare ampiamente non solo la cultura medievale e religiosa, ma anche quella classica, soprattutto latina: il suo grande modello poetico è Virgilio. Nel 1283 incontra per la seconda volta Beatrice (la tradizione vuole che siano passati nove anni dal primo incontro) e nello tesso anno ha inizio l'attività poetica di Dante, che abbraccia la poetica stilnovista; egli è tuttavia promesso a Gemma Donati, che gli darà tre o quattro figli.
Dopo la morte di Beatrice, Dante si dedica con impegno alla politica (ma già negli anni '80 ha militato nell'esercito cittadino), ricoprendo diverse cariche nell'ambito del Comune e aderendo alla fazione dei Guelfi bianchi, che rappresentano il mondo mercantile e finanziario e, in opposizione ai neri, rifiutano le ingerenze del papa e degli Angioini nella vita politica fiorentina. Da priore di parte bianca, Dante firma provvedimenti di esilio contro gli oppositori, fra i quali si trova anche l'amico e poeta Guido Cavalcanti, salvo essere colpito dalla stessa condanna con la riscossa dei neri. Nel 1302 Dante prende la via dell'esilio, iniziando un ventennio di peregrinazioni nell'Italia centro-settentrionale, in particolare a Verona, dove gode dell'ospitalità degli Scaligeri, e a Ravenna, città in cui muore nel 1321, dopo aver rifiutato di rientrare a Firenze dietro pagamento di un'ammenda.

L. Signorelli, Dante (1499-1504), Cappella di San Brizio nel Duomo di Orvieto
L'opera dantesca, guardando agli scritti maggiori, include rime di argomento amoroso (stilnoviste e petrose), poesie civili e dell'esilio, poesie religiose (tutte raccolte nelle Rime), il prosimetro Vita nuova, dedicato all'amore per Beatrice, i trattati Convivio (opera enciclopedica in volgare), De vulgari eloquentia (in latino, di argomento linguistico e stilistico) e De Monarchia, una dissertazione politica in latino. E poi, ovviamente, c'è la Commedia, vetta della produzione dell'Alighieri.
Una scrittura e un'esistenza densissime e di primaria importanza per la nostra storia culturale: Dante Alighieri è una figura che ci rappresenta nel mondo e che ha avuto un ruolo fondamentale nella creazione dell'identità italiana quand'essa ancora non esisteva. Ecco perché, a settecentocinquant'anni di distanza, è ancora importante ricordarlo.

C.M.

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